Il miglior consiglio nel caso in cui siate intrappolati in una relazione con un/una manipolatore/trice (istrionico, border, narcisista, etc.etc..) è sempre il NO CONTACT, ma cosa accade se non possiamo o non vogliamo distaccarci da queste persone? E’ importante imparare alcune tecniche di contro-manipolazione narcisistica.
Se ad esempio a manipolarci è nostra madre o nostro figlio? Cosa facciamo?
Manipolazione Narcisistica
Bisogna imparare a:
- Comunicare con i manipolatori in modo più sano ed efficace: questo è il primo passo da fare per ricominciare,.. anzi.. cominciare a vivere – imparando a fidarvi di voi stessi, ma anche e soprattutto (molto più raro se lo schema di abuso narcisistico parte dall’infanzia) del mondo esterno.
- Adottare strategie comportamentali finalizzate a preservare voi stessi ed evitare il conflitto.
L’obiettivo della contro-manipolazione non è fare del male ai manipolatori, vendicarsi o a nostra volta manipolare, perché ricordiamo che i manipolatori affettivi sono in primis persone che soffrono e cercano lo scontro e il conflitto per canalizzare tutte le loro energie negative.
Il nostro obiettivo è far si che non ci utilizzino come canale ed accettare che non possono amarci come vogliamo – anche se lo desideriamo tanto, anche se sarebbe giusto per il ruolo che rivestono nella nostra vita.. anche se glielo abbiamo spiegato tante volte.
La contro-manipolazione quindi, non è un mezzo per comunicare reagendo, ma è un modo per non comunicare affatto, per non entrare in quel vortice di pensieri e azioni predefiniti (schemi) che ben conosciamo e che ci fanno soffrire o semplicemente ci svuotano.
Bisogna imparare ad avere le risposte pronte, senza offendere, senza essere aggressivi, ma ponendosi in modo distaccato, senza aggiungere al messaggio, la connotazione emotiva che potrebbe far intendere significati sottesi o irritare ulteriormente il/la manipolatore/manipolatrice causando il conflitto.
La prima regola quindi, consiste quindi nel:
OSSERVARE LE NOSTRE EMOZIONI E RINUNCIARE ALL’IMPULSO DI REAGIRE, COMPORTANDOCI IN MODO ISTINTIVO, ANCHE SE QUELLO CHE VIENE DETTO DAL/DALLA MANIPOLARE/MANIPOLATRICE E’ INESATTO, SADICO, CRUDELE O AMBIGUO; NON BISOGNA CEDERE ANCHE SE CI SENTIAMO OFFESI, INGANNATI O PROVOCATI.
Questa azione implica una dolorosa forzatura alla spontaneità, ma vi insegna come controllare voi stessi (in varie situazioni) e prevede che impariate ad operare una sorta di EVITAMENTO EMOTIVO.
L’evitamento non è REPRESSIONE (inibizione involontaria)ma piuttosto “un’ oppressione volontaria ed elaborata” e vi permette di non perdere il contatto con la vostra verità, imparando però a NON CONDIVIDERLA CON CHI LA USA CONTRO DI VOI e quindi a difendervi da sofferenza costante e mancanza di energia (svuotamento).
E’ importante rinunciare alla spontaneità con questo tipo di persone, nonostante all’apparenza si mostrino emotive, vere, impulsive, etc.. etc..; questa VERITÀ’ infatti è concessa solamente a loro e non a voi. La vostra verità è solo un’informazione che il manipolatore userà per difendersi, attaccarvi o farvi sentire in colpa più avanti.
Purtroppo i manipolatori non hanno la maturità di capire, di apprendere dalle esperienze o elaborare emotivamente i loro vissuti; non hanno l’empatia per capire che quella frase, quella critica vi da fastidio o vi fa male, ma hanno solo imparato che se faccio A ottengo B e fino ad oggi ogni volta che vi hanno provocato, umiliato etc.. hanno ottenuto un conflitto e alla fine un confronto acceso, attraverso il quale voi hanno appreso chi loro NON SONO e vorrebbero essere.
I manipolatori non sanno entrare in contatto con le loro ombre e per questo debbano proiettarle sul mondo esterno, rinunciando al beneficio di poter crescere (assumersi responsabilità nella relazione) e apprendere dall’intima conoscenza di se stessi.
La verità a loro non interessa e il vostro sforzo di sottolineare che NON SIETE VERAMENTE COSI’ che NON E’ VERO etc.. vi porta solo a perdere energia e ad essere scambiati voi come pazzi. Per questo rinunciate alla voglia di ristabilire cosa è giusto in assoluto e fate quel che è giusto PER VOI e per la situazione.
Soprattutto se il manipolatore con cui avete a che fare è una moglie o un marito che può ledere i vostri figli o ha il potere di danneggiarli, siate INTELLIGENTI. NON REAGITE.
Ci sono alcuni diversi stili di contro-manipolazione in base al contesto e al tipo di relazione che intrattenete con il/la manipolatore-manipolatrice:
- Neutralità (comunicazione priva di emozione e non giudicante)
- Umorismo o ironia (meglio il primo perché la seconda se non utilizzata bene in base al contesto può risultare una provocazione).
- Auto-derisione
- Collusione (dare ragione e provare a vederla come lui/lei anche se non è cosi’).
ESEMPIO con una madre narcisista:
Sei troppo poco rigida con i tuoi figli, bah! Questi fanno come vogliono quando eri piccola tu con me non volava una mosca (tra le righe IO SONO UNA MADRE MIGLIORE DI TE E TU NON SAI FARLO, SENZA DI ME NON PUOI STARE).
1) Neutralità (comunicazione priva di emozione e non giudicante):“Vero, come cambiano i tempi..”
2) Umorismo o ironia:“A furia di acchiappare mosche siamo rimaste paralizzate aahahaha” oppure “Ma a casa c’eri quando c’erano le mosche”?
3) Auto-derisione:“mamma mia che disastro di mamma, allora mi metto a giocare con loro tanto sono cosi’ piccolina vicino a te”!
4) Collusione (dare ragione e provare a vederla come lui/lei anche se non è cosi’):“Si vero, infatti hai ragione”.
Il Mantra interiore
Trovate un “mantra” una frase guida, una sorta di monito interiore che vi neutralizza e vi riposiziona nella condizione emotiva necessaria ad evitare che rabbia vi faccia compiere lo scatto comportamentale.
Esempio:
“io so chi sei e perché fai così e io non sono come te”.
“Io so controllare me stesso, so chi sono e quello che sono non è definito da te”
“stai parlando di te stesso/a non di me”
Oppure immaginate una freccia che dirigendosi verso di voi si infrange su un vetro immaginario che vi protegge.
Scoprire che un nostro caro soffre di un disturbo di personalità ci aiuta a distaccarci dall’idea che qualcosa manchi in noi: “NON E’ COLPA MIA” e ci permette di iniziare a guarire dai disturbi post-traumatici da stress che spesso caratterizzano l’abuso narcisistico, dalle tendenze invalidanti e auto-sabotanti.
Non siamo indegni di amore, è piuttosto il manipolatore/manipolatrice che si sente inadeguato nel fornirlo.
E’ un percorso lungo che necessita un processo di rigenitorializzazione mirato alla RICOSTRUZIONE DI UN’AUTOSTIMA lacerata da anni di abusi psicologici ed emotivi praticati da chi invece – dovrebbe proteggerci e amarci.. un marito, una moglie, un genitore…
È quasi INNATURALE credere che chi ci ama possa farci del male, ma a volte accade, perché tutto il male che non riusciamo ad affrontare nel nostro interiore, entrando in contatto con noi stessi, corriamo il rischio di proiettarlo all’esterno.
In tal senso – per le personalità drammatiche ed infantili – l’altro funge da canale/capro espiatorio/contenitore; è il filtro attraverso il quale depurarsi, oppure qualcuno a cui attaccarsi per approvvigionarsi come un neonato fa con la sua mamma.
In tal senso Winnicott parlava di “madre sufficientemente buona”: un neonato usa la madre come contenitore e la madre “sufficientemente buona” elabora i contenuti emotivamente disgregati del figlio e li restituisce in modo che possa affrontarli, perché è ancora “disregolato emotivamente data la sua età”.
Un manipolatore è un bambino arrabbiato intrappolato nel corpo di un adulto, che ha bisogno di essere accudito/a e di succhiare energia, senza essere smascherato/a.
Se sei interessato/a all’argomento visita anche:
http://www.silviamichelini.com
Tag: co-dipendenza, disturbo di personalità narcisistica, genitori narcisisti, narcisismo, narcisismo patologico, relazioni tossiche, uscire dalla co-dipendenza
Luigiil 17 Gennaio 2019 alle 12:01
Ho letto l’articolo è riconosco molti tratti nella mia compagnia con la quale convivo da circa sette anni, e devo riconoscere da ingenuo che ho faticato a rendermi conto dell’altalenarsi del rapporto , essere provocato e poi cercato e di nuovo provocato, a costo di sembrare patologico oggi sono cosciente a pieno della personalità con la quale devo misurarmi spesso, questo nel tempo ha prodotto forti danni emotivi e psicologici, pur sapendo ormai come dovrei interagire spesso essendo di indole spontanea e istintiva contribuisco mio malgrado a volte a reinnescare dinamiche che ben conosco e dovrei evitare , concludo esponendomi in prima persona a critica ma amo sinceramente e totalmente questa donna perché come componente esiste in lei qualità che apprezzo nonostante il costo alto in termini di vivibilità , oltre ciò che ho letto nell’articolo vorrei approfondire come interagire evitando così il deteriorarsi del rapporto è quindi essere costretto a p*rne la fine.
GrazieRispondi
Silvia Micheliniil 18 Gennaio 2019 alle 16:51
Può valutare la sezione RICHIEDI UNA CONSULENZA.
Rispondi
Simonail 3 Ottobre 2019 alle 13:57
temo di essere vittima di un narcisista patologico. compagno con cui vivo da 10 anni e da poco ho avuto un figlio. Ho lavorato tanto su di me con vari percorsi in questi anni visto che mi sentivo sempre sbagliata e infelice, ma non ero a conoscenza di questa patologia, dopo la gravidanza e dopo una profonda crisi, tra le mie varie ricerche sono venuta a conoscenza di questa realtà, scoprire questa cosa un pò mi ha sollevata, allora non sono pazza, ma allo stesso tempo mi fa sentire in galera perchè non vedo più speranza.
Lei approfondisce molto bene l’argomento e mi piacerebbe chiedere aiuto ma vivo a Milano
potrebbe comunque aiutarmi?Rispondi
Silvia Micheliniil 3 Ottobre 2019 alle 18:38
Si signora consulti la sezione RICHIEDI UNA CONSULENTE ONLINE.
Rispondi
Annail 11 Luglio 2020 alle 16:07
Articolo ben scritto con cui mi ci ritrovo, purtroppo.
Vivo con mio marito da 10 anni e fino a poco tempo fa ho sempre pensato che fossi io “sbagliata”. Nella prima fase della storia le liti sono state tante, tutti i giorni fino a notte inoltrata, perché ha voluto conoscere tutto il mio passato con gli altri uomini in primis e poi della mia vita familiare e personale. Tutte informazioni che ha usato contro di me. Per almeno 1-2 anni mi ha rinfacciato cosa ho fatto con gli altri uomini, facendomi sentire sbagliata, sporca, incapace di fare la cosa giusta etc. Bastava nulla per scatenare queste liti. Ho allentato i rapporti con amici, molti persi, lasciato lo sport etc. perché tutti e tutto aveva per lui difetti. Da allora a poche settimane fa lui aveva accesso a tutte le mie password, comprese carta di credito etc. Lui sapeva e controllava tutto.
Poi a un certo punto, è come se si fosse dimenticato del mio passato. Dal 3 anno fino all’8 siamo sostanzialmente andati d’accordo o cmq non ho mai visto in lui più di tanto qst aspetti. Ora so che è perché facevo quello che lui voleva: lavoravo (anche quando lui non lavorava, ha lasciato almeno 20 lavori per i difetti che riscontrava), mi occupavo interamente della casa, gli davo amore.
Poi abbiamo (io non primis) deciso di avere un figlio e per 2 anni non ho quasi lavorato. E sono riprese le liti. Lui ha iniziato a dirmi che devo lasciare nostro figlio da sua madre, che vive a 700 km così da avere il tempo di cercare lavoro, dato che nostro figlio mi assorbe tutto il tempo (a suo dire). A questo punto ho come iniziato a svegliarmi dal torpore. Lui mi dice quasi ogni giorno, ad ogni litigio, che sono una madre incapace di crescere un figlio, immatura e infantile, che sua madre saprebbe dare a nostro figlio un’educazione migliore di quella che dò io, che voglio solo avere mio figlio attaccato a me. Che lui non vuole mantenermi (ho sempre avuto un reddito fino a poche settimane fa, sempre avuto in 10 anni) che sono un parassita etc. Sebbene in casa faccio tutto io, cucino, lavo,spesa, porto io nostro figlio al parco o in piscina, partecipo io alle riunioni di scuola etc. Lui perennemente assente.
Non so come finirà ma mi rendo conto ora che il suo non è vero amore, non è basato sul rispetto e ammirazione dell’altro. Ma sulla critica costante e non accettazione di ciò che io sono. In casa con lui mi sento in gabbia, attenta a non sbagliare.
Ora sto cercando di non accettare più la sua realtà pur di far tornare tutto alla normalità ma di ritornare a fidarmi della mia percezione dei fatti. Devo imparare a non farmi più trascinare in quel vortice di ragionamenti che mi svuota completamente. Ora sono aperta a tutte le possibilità.
Lindail 22 Marzo 2023 alle 13:23
Ciao Simona, mi permetto di risponderti per dirti che a me ci sono voluti 30 anni x capire chi avevo sposato!
Grazie a terapeuti preparati su questo piaga sociale (narcisismo e derivati 😜), sono riuscita a mettere un PUNTO e rinascere!
Credimi è una goduria immensa!
Fatti aiutare e aiuterai anche tuo figlio 💙
Buona vita Simona 💪
Un caro saluto
Linda.Rispondi
Brygittail 19 Ottobre 2019 alle 1:03
Si
Rispondi
Claudiail 1 Agosto 2023 alle 22:00
ce nè accorgiamo solo dopo
Rispondi
Brygittail 19 Ottobre 2019 alle 1:11
Dopo 10 anni e dopo aver lasciato la mia famiglia e mio marito x lui ..il.mio compagno mi ha lasciata improvvisamente senza alcuna sensibilità x una donna poco elegante…ma dopo un paio di mesi ha rifatto capolino mostrandosi pentito. Purtroppo nn passa molto tempo e vengo a conoscenza che..nonostante le promesse da lui rinnovate e il finto pentimento…tra loro due nn è mai finita. E”,passato un anno e lui continua a tenere due piedi in una scarpa tenendomi in campana ma mostrando sempre interesse verso questa donna dalla quale prorio nn riesce a staccarsi …
Rispondi
scavinail 16 Giugno 2023 alle 14:55
… e tu cosa te ne fai di una persona che non ti fa sentire bene?
Ma soprattutto, ragiona concentrandoti su te stessa: perchè glielo lasci fare e lo accetti?
Rispondi
Silviail 5 Novembre 2019 alle 16:00
Buongiorno, ho letto molto delle tecniche/meccanismi di difesa della vittime di genitori narcisisti e manipolatori, ma mi chiedo, chi come me è la compagna di un figlio manipolato e vittima di genitori narcisisti come si deve comportare?
Dopo anni di disagio, rabbia e tentativi inutili di instaurare e modellare il rapporto con i genitori del mio compagno affinchè ogni incontro con loro non fosse un tormento o una sofferenza, al fine di mettere dei paletti, ma senza rendersi inadempienti rispetto a quei doveri che ci erano imposti altrimenti il mio compagno si sarebbe sentito un “figlio ingrato” o “un figlio vergognoso” (doveri futili, nessuna assistenza vera, ma mero servilismo alle loro bizze), qualcosa si è spezzato. Grazie alle notizie e agli articoli come questo letti in rete il mio compagno si è reso conto di essere vittima di genitori narcisisti e manipolatori. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ultimo loro comportamento drammatico con cui ci hanno letteralmente stalkerizzati, ed al lieve distacco imposto da mio compagno sono seguiti ricatti emotivi, con vittimismi patetici e drammatici. Di punto in bianco al mio compagno si è rivelato un mondo mai compreso. Dopo dieci anni in cui mi sono sentita dire: “tu non capisci le battute dei miei”, “hai ragione, ma nel loro modo di vedere le cose è così”, “porta pazienza, loro sono abituati a ragionare così e non li cambierò mai”, “certe cose che noti tu io non le noto, ma quando me le rilevi le condivido, ma non so perchè nel momento in cui fanno certe cose non le noto, forse perchè le vivo da quando ero piccolo”…. di punto in bianco mi sento dire dal mio compagno che mi capisce e capisce. Ma anche che ha bisogno di tempo… di tempo per elaborare il tutto, di tempo per comprendere e per creare quella corazza che dovrebbe aiutarlo finalmente a non essere più emotivamente soggiogato dai suoi e pensare solo a sè stesso e a noi. Ma intanto i suoi genitori continuano con il tormento, con messaggi di ricatto emotivo (dopo solo due settimane che non ci vedono), ed ora per il ricatto usano i nipoti (perchè sul figlio hanno perso la presa), eh sì perchè abbiamo due bambini piccoli su cui iniziavano ad essere applicati meccanismi narcisistici manipolatori ben arginati da me, ma che ora sono l’oggetto dei loro inviolabili diritti.
Io sono stufa, e sono arrivata ad un punto tale che se da un lato amo il mio compagno e vorrei che lui si salvasse, dall’altro sarei disposta a lasciarlo cadere nell’abisso e salvare me e i miei bambini. Ho paura che lui non ce la faccia, ho paura che lui non riesca ad affrontare il percorso che lo potrebbe portare a maturare la sicurezza di sè, ho paura che lui si appoggi a me con lo stesso servilismo che ha provato nei confronti dei suoi genitori, mentre io voglio un uomo forte e autonomo al mio fianco, con cui condividere, confrontarmi, scontrarmi. Devo spingerlo al distacco totale o se lo facessi sarei io la manipolatrice? Non tollererei però un’altra richiesta di piegarci di fronte ai suoi per il quieto vivere. Come si fa?Rispondi
Silvia Micheliniil 12 Novembre 2019 alle 17:33
Forse con cosi tanti quesiti personali e specifici sarebbe il caso di optare per la consulenza online.
Valuti la sezione.Rispondi
claudiail 1 Agosto 2023 alle 22:05
Ce nè accorgiamo troppo tardi, forse anche lei si e resa conto solo dopo essersi sposata
Rispondi
Antonioil 27 Dicembre 2019 alle 22:41
Salve io ho questo problema con la figlia della mia compagna riconosco in lei tutti gli aspetti del narcisismo lei ha 35 anni e vive con noi faccio presente che io sono molto empatico come faccio a gestire questa situazione
Rispondi
Erikail 1 Dicembre 2019 alle 17:52
Buongiorno dottoressa,
Ho provato la tattica della ‘comunicazione indifferente’, che funziona con mia nonna materna (vivo con lei, mi sono trasferita per motivi di studio), direi anzi che funziona molto bene.
Mia madre e mio padre (suo succube) però mi perseguitano tramite cellulare. Ho iniziato a non rispondere e ignorare, il che appunto funzionava perché uscivo sempre dalla dinamica.
Ma adesso ha iniziato a contattare le persone che conosco, ha minacciato più volte di chiamare i genitori del mio ragazzo, ha scritto al mio ragazzo cose del tipo ‘mi manca.. sai non la vedo da tanto.. mi basterebbe un abbraccio’, questo mi mette in cattiva luce con le persone a me care, mi fa passare per pazza, in modo che loro possano dire che sono io la brutta persona che non rispondo a mia madre, che sono io quella a trattarla male perché non la voglio vedere.
Loro però non sanno tutto quello che c’è dietro, non sanno il perché non la voglio vedere e non conoscono le violenze psicologiche, non possono capire. Chi non subisce questo tipo di violenza non può capire.
Il mio ragazzo mi ha scritto che devo vergognarmi, che è mia madre
Tutto questo mi fa malissimo perché lui non sa e non può capire, mi fa male perché ha iniziato a manipolare le persone a me care per mettermi in cattiva luce.
Stavo iniziando ad uscirne e a stare bene, le mie ansie stavano lentamente sparendo, adesso invece mi è venuta l’ansia e la paura di non essere creduta dalle persone
Non so cosa fare dottoressa mi sento ingabbiata, non so come uscirne e non so come difendermi
Voglio solo che queste persone escano dalla mia vita e non contattino le persone che conosco e che non le manipolino
Non so come fareRispondi
Dannyil 22 Maggio 2020 alle 15:36
Cara Erika, ho vissuto le stesse dinamiche a causa di una relazione sentimentale con una persona narcisista, o manipolatrice, o non so come sia giusto chiamarli.
Purtroppo ho dovuto scoprire che aveva fatto il giro degli amici/conoscenti, Recitando la parte del cuore infranto e dipingendo me come una persona che calpesta i suoi sentimenti d’amore in modo insensibile e cinico.
Nel caso delle relazioni sentimentali, poi il cameratismo tra uomini rende impossibile spiegare il proprio punto di vista. Forse esisterà anche un modo per arginare questo problema, ma io non l’ho trovato. Posso solo sperare che il tempo sia galantuomo, e che le persone che ci conoscono a fondo capiscano. per quelle che invece conoscono superficialmente, la loro perdite sarà un danno collaterale. Alla fine l’unica cosa che conta è che non si coalizzino con il narcisista per farti attivamente del male, rafforzandone lla potenza di fuocoRispondi
Crisil 24 Settembre 2020 alle 0:16
Ignorare. Anche se i danni sono inevitabili
Rispondi
Kateil 19 Marzo 2021 alle 21:39
Ho subito la stessa cosa…fidanzamento lungo oltre 10 anni con un manipolatore a sua volta manipolato dalla famiglia, specialmente il padre…che considera i figli come sue estensioni crescendoli con sensi di colpa assurdo, ansie se non fanno quello che dice lui…arrivando a screditarli nel modo peggiore possibile e arrivando a screditare anche la loro madre innescando in loro un senso di protezione che non gli consentirà mai di rendersi indipendenti. Risultato?Alle soglie di 40 anni vivono in casa per “accudire e fare” quello che gli viene imposto da una vita e che ormai per loro è normale, tanto da attaccarmi perché mi ribellavo al “controllo” che avrei inevitabilmente subito andando a vivere lì. Ne sono uscita, drammaticamente…a livello fisico e mentale…sono crollata! Ringrazio il supporto di una carissima amica e dell’Uomo indipendente e maturo che ha saputo raccogliermi con un cucchiaino e farmi donna ma che è diventata la scusa per mascherare la realtà del anzi dei narcisisti (famiglia intera del mio ex). Per loro avevo un altro, lo tradivo…il tutto spacciato ovunque tra le persone che circondavano me e il mio ex come coppia (parenti suoi perché i miei ovviamente non ci credono, sanno e soprattutto hanno visto come è andata… e amici suoi che erano anche i miei ma ovviamente hanno preso le parti)… è dura, durissima!ma sarebbe stato peggio continuare!ogni tanto soffro ancora di attacchi d’ansia ma basta stare con il mio nuovo compagno per riprendermi e proseguire ogni volta con un sorriso in più. È la mia forza e sto imparando a fare a meno dei giudizi degli altri, sapendo che sono manipolati come lo sono stata io…e anche se sono davvero tanto cattivi nei miei confronti tanto da bloccare la mia vita, io sarò più forte e andrò avanti lo stesso con il “consenso” di chi mi conosce e mi ama davvero.
Rispondi
Concettail 1 Gennaio 2020 alle 22:27
Pensavo da tempo di essere io una manipolatrice e questo testo me lo ha confermato.sn una borderline sn in terapia psicologica e pdichiatrica dal 2005 so di avere problemi gravi la mia famigloa mi ha allontanato leggemdo ho capito il xké.ma posso cambiare posso migliorare x me e x gli altri?
Rispondi
Silvia Micheliniil 20 Gennaio 2020 alle 23:03
Certo che puoi, se vuoi! Impegnati nella cura psichiatrica e abbina la psicoterapia costante.
Rispondi
Sarail 30 Agosto 2020 alle 21:09
Salve dottoressa mia madre è una narcisista manipolatrice da piccola ha subito violenze dal padre ubriacone lei lo difende sempre e parla male di mio padre che non fa niente di male a nessuno! Vivo con lei purtroppo! Ed io ho anche disturbi psicologici ,che devo fare con lei che mi consiglia di fare! Gli ho detto di curarsi ma non vuole!
Rispondi
Silvia Micheliniil 13 Settembre 2020 alle 23:07
Vada lei in terapia!
Rispondi
Annail 11 Febbraio 2021 alle 7:11
Buon giorno,
credo proprio che il mio capo sia narcisista! Come posso fronteggiare questa situazione sul lavoro?Silvia Micheliniil 16 Marzo 2021 alle 9:13
faccio un articolo oggi.
Sarail 30 Agosto 2020 alle 21:00
Dottoressa che devo fare con mia madre, da piccola ha subito violenze dal padre che beveva notte e giorno lei lo giustifica sempre dicendo che era un buon padre però critica sempre mio padre che è esemplare e lei è una narcisista manipolatrice gli ho sempre detto di curarsi e pur vero che ho anch’io disturbi psicologici come mi devo comportare con lei ?! Grazie
Rispondi
Robertail 16 Settembre 2021 alle 12:56
Sono sposata da 30 anni e ho tre figli grandi.
Da 5 anni mi sono separata legalmente, e tutto sembrava andare per il meglio .sono riuscita anche ad aprire una mia attività. Ma dopo un anno e tornatoa il mio ex me lo trovavo in ogni angolo possibile e immaginabile ,fino a quando mi sono sentita stanca e senza più un grammo di forza x reagire, ho fallito con la mia attività,connettivo errori su errori e come se dimenticato ogni minima cosa.. ora è rientrato in casa i miei figlio sono praticamente , svuotati da ogni tipo di emissione, pensiero e forza sia mentale che fisica, praticamente siamo diventati come degli zombi .E non so più come uscirne,ma sopratutto come salvare i miei ragazzi..
Quello che mi stringe e che è riuscito a farci evitare da amici e parenti.. noi pazzi e inaffidabili e lui un grande lavoratore ,e affidabile.. cosa posso fare?Rispondi
E.M.il 6 Giugno 2022 alle 6:51
Consigli molto utili che terrò presente come “addestramento di self-control”… sono una persona emotiva e dubito fortemente di riuscirci, ma ci provo 🙂 L’unico grande dubbio resta: che razza di comunicazione produce tutto ciò? Ok, si protegge se stessi, ma poi cosa resta di vero in una comunicazione su questo livello? Mi sembra difficile poter condividere qualcosa di autentico con questi presupposti, è questo il problema fondamentale che non cambia e fa star male comunque…
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